Rendite catastali e cambiamenti dal 2021

Il valore delle rendite catastali di oggi sarà valido almeno fino all’inizio del 2021. Da allora, però, le cose cambieranno.

Rendite catastali

La dichiarazione

La notizia arriva da un intervento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi: dal momento del via libera a procedere, le operazioni per portare le novità a regime saranno portate a termine nell’arco di cinque anni.

Novità

Il nuovo regime partirà sulla base del valore di mercato degli immobili e si procederà identificando quotazioni e canoni in zone omogenee e applicando coefficienti a seconda delle caratteristiche del singolo edificio. Ciò sarà fatto per più di 62milioni d’immobili.

Difficoltà

Il lavoro da fare è molto e il rischio che i contribuenti accreditati di valori ritenuti elevati inondino le commissioni tributarie di ricorsi è alto. Oltre a questo, si aggiunge un problema di carattere politico, perché l’intenzione è che la riforma avvenga a “invarianza di gettito”. È difficile decifrare questa espressione, ma sembra chiaro che non si pagherà quanto prima: secondo una logica di redistribuzione più giusta, in quanto legata ai valori reali, alcune persone dovranno pagare di più e altre di meno.

Invarianza di gettito

Il fatto è che l’invarianza può essere fatta a livello comunale o nazionale, e in entrambi i casi c’è il rischio di generare scontenti. Nel primo caso, i Comuni con maggior aumento delle rendite catastali dovranno abbassare le aliquote: in questo modo si verificherà, come accade attualmente, che tra due immobili che hanno stesso valore di mercato, ma si trovano in due Comuni diversi, gli importi da pagare saranno diversi. Nel secondo caso, alcuni Comuni incasseranno di più e altri, inevitabilmente, di meno.

Eredità

Il direttore Orlandi ha annunciato novità anche in questo ambito. Entro la fine del 2015 le denunce di successione e voltura catastale si potranno fare facilmente anche via web. Entrambe, comunque, si possono già fare anche senza doversi rivolgere a un legale. La prima deve pervenire all’Agenzia delle Entrate tramite un modello cartaceo, mentre la seconda, sempre su carta, deve essere consegnata all’ufficio provinciale del Territorio.

Chi decide di agire autonomamente, tuttavia, potrebbe incontrare delle difficoltà. Non tanto per le code agli sportelli, quanto per la complessità degli adempimenti previsti e per la grande quantità di documenti da raccogliere. Al notaio, invece, si dovrà per forza rivolgersi per quelle questioni per cui è già oggi necessario andarci:

  • In caso di testamento, che per avere valore legale va “pubblicato”.
  • In caso di ripartizione di bene fra eredi.
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