Mascherina protettiva: saranno previsti nuovi obblighi?

Si tratta per adesso solo di un pettegolezzo, ma le mascherine protettive potrebbero divenire di nuovo obbligatorie. Sulla scia dei provvedimenti della Regione Lombardia, che aveva già dichiarato la mascherina obbligatoria, il Governo Conte afferma di aver pronto un ulteriore Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) in dirittura d’arrivo nei prossimi giorni. Il potenziale prolungamento dello Stato di Emergenza fino al 31 Dicembre 2020, dunque, prolungherà questo stato di indecisione generale che porta a evoluzioni continue e repentine. Certa è una cosa: acquistare mascherine protettive sarà d’obbligo per i prossimi mesi e, probabilmente, anche per tutto l’autunno.

Ma dove e quando è obbligatorio indossare la mascherina?

Mascherina obbligatoria: dal generale al particolare

L’obbligatorietà della mascherina, stando al DPCM del 14 Luglio, riguarda tutti quegli ambienti chiusi in cui le zone del corpo coperte dalla mascherina non servono ad altro. Per intenderci, in tutti i locali chiusi (negozi, mezzi di trasporto, cinema, teatri, musei, palestre e centri estetici). L’obbligo diventa parziale, invece, per i clienti di attività gastronomiche. In questi casi la mascherina è obbligatoria solo fintantoché non ci si accomoda al proprio tavolo. Il distanziamento dei posti a sedere nei locali di eno-gastronomia, infatti, è ritenuto sufficiente a garantire un livello di protezione accettabile.

Obbligatoria, invece, è la continua igienizzazione delle mani. Tuttavia le disposizioni non si esauriscono qui: la relativa autonomia garantita alle varie Regioni, infatti, ha fatto nascere una serie pressoché sconfinata di eccezioni e ulteriori obblighi che variano da territorio in territorio. Ad esempio, in Lombardia la mascherina resta d’obbligo anche all’aperto se non è possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone. La Toscana, invece, mantiene una maggiore flessibilità: permessi i balli di coppia tra congiunti e il cinema all’aperto senza mascherina. Un panorama, dunque, molto variegato. Chi intende trascorrere questa estate viaggiando tra le varie regioni Italiane, dunque, farebbe bene a informarsi sui dettagli delle singole disposizioni regionali per non incorrere in fastidi e potenziali sanzioni.

Dove se ne può fare a meno?

La mascherina, tuttavia, non è obbligatoria ovunque. Nei luoghi aperti, infatti, sebbene è necessario portarla sempre con sé in borsa, la mascherina può essere anche non indossata. Il mantenimento della distanza sociale resta obbligatorio ma il comitato tecnico consultato dal Governo ha ritenuto che con la pesante aria estiva (non di rado si raggiunge un’umidità del 50%), i droplet non posseggono l’energia sufficiente a costituire un pericolo per chi si trova in un raggio di almeno un metro da chi lo circonda. Niente mascherina in spiaggia, dunque, ma resta d’obbligo nelle maggiori piazze italiane quando le concentrazioni di persone e gli affollamenti rendono impossibile il distanziamento.

Stress da mascherina: un sacrificio necessario

Si tratta di un sacrificio necessario, un ulteriore passo in avanti per uscire definitivamente dal primo e più violento stadio di una pandemia che, dopo aver seminato tragedie in Italia, è migrata ora negli altri continenti. L’arrivo dell’estate e delle vacanze non deve farci dimenticare che il SARS-Covid-19 continua a imperversare liberamente nel continente americano, in India e in Africa. «L’Italia – ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’informativa al Senato – è messa meglio per la situazione epidemica e questo è un risultato di tutto il Servizio sanitario nazionale e sono stati resi possibili dal comportamento dei nostri concittadini. Nessuno aveva un manuale di istruzioni eppure le istituzioni repubblicane hanno retto. Eppure i dati ci dicono che stiamo molto meglio ma non credo che battaglia sia vinta e non possiamo ancora ritenerci al sicuro e dobbiamo tenere alta la guardia»

E se l’uso della mascherina anche per periodi prolungati sotto la calura estiva non è certo una condizione invidiabile, si tratta comunque di un sacrificio indispensabile per garantirsi la serenità autunnale. Uno studio del CNR, nel frattempo, mette in luce gli effetti negativi della mascherina, specialmente sulla psiche di chi, come camerieri e lavoratori estivi, è costretta a indossarla per più ore al giorno, anche durante i momenti più caldi della giornata. «La popolazione per contrastare il coronavirus deve usare mascherine e guanti in plastica o lattice, soprattutto se impegnata in particolari attività lavorative – spiega Marco Morabito, ricercatore di III livello del Cnr – questi dispositivi non sono nati per un utilizzo massivo e prolungato all’aperto in particolare all’esposizione dei raggi solari e non sono testati dal punto di vista microclimatico»

Ad ognuno la sua parte: indossare la mascherina insieme

Indossare la mascherina, dunque, non deve essere visto esclusivamente come un obbligo, come un’imposizione sgradita. Certamente non si tratta di una pratica piacevole, specialmente nella stagione più calda dell’anno. Tuttavia è un provvedimento necessario, una misura straordinaria presa per fronteggiare un evento inaspettato che continua a presentarsi come un rischio diffuso per tutta la popolazione mondiale. L’Italia è riuscita a sopravvivere alla prima ondata collaborando e lottando anche in barba ai tanti scandali emersi nel frattempo.

Come nelle altre nazioni che hanno dovuto affrontare questa emergenza (si veda la Cina, la Corea e il Giappone), l’unione della popolazione ha garantito il successo iniziale e lo sviluppo di rimedi efficaci contro il contagio. Indossare mascherine certificate per la lotta al Coronavirus si è rivelato essere il modo migliore per contrastarne la diffusione e la calura estiva non rappresenta che l’ennesima prova da superare tutti insieme. A prescindere che si sia in vacanza o si lavori, l’obbligo della mascherina, acquistabile presso i tanti store online come MaskHaze, rappresenta l’ennesima dimostrazione che i problemi troppo grandi per il singolo possono essere affrontati solo collettivamente.

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